Ormai le principali attività di qualsiasi organizzazione sono supportate da sistemi informativi. Meno frequente il caso in cui un unico sistema copra un processo completo trasversalmente all'intera organizzazione; ma quasi sicuramente, diversi strumenti coprono le aree più significative. Inoltre il numero di soluzioni verticali, sviluppate per coprire ambiti specialistici, sta crescendo regolarmente. Per finire, strumenti di comunicazione o di collaborazione coprono ormai praticamente tutti gli scam

bi che intercorrono tra i diversi attori coinvolti, sia interni che esterni all'organizzazione.

Quasi tutti questi sistemi producono qualche forma di log (di solito chiamati event, history o transaction log, audit trial, e così via),  oppure a

ccumulano, ogni giorno, un enorme mole di dati, relativi alle operazioni dell'organizzazione,  in database o altri repository.

 

Il formato o il contenitore in cui queste informazioni sono archiviate dipende fortemente dal livello di process-awareness degli strumenti e di conseguenza dell'organizzazione che li utilizza. Ma indipendentemente dal modo in cui sono registrate, rappresentano in modo indipendente e obiettivo il reale modo di comportarsi dell'organizzazione.

Gli Event Log (come d'ora in poi ci riferiremo all'insieme di questi dati, independentemente dal loro formato) devono contenere almeno una sequenza ordinata di eventi, ognuno dei quali riferito ad una determinata istanza di processo (detta anche caso) e ad una attività (detta anche task, operazione, azione o work item). Spesso sono presenti altre informazioni aggiuntive, come il tempo di occorrenza dell'evento (time-stamp) o l'entità (sia una persona che un sistema) che l'ha causato.

[figura - Example of Log Contents]

E proprio partendo da questa tesoro nascosto, che si accumula giorno per giorno, la Process Intelligence permette di acquisire una conoscenza solida e approfondita della reale situazione attuale (as-is) non inquinata da impressioni soggettive o desideri.